TESSISOGNI

LIBRO CATTIVO

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Titolo: Tessisogni

autore: Alain Voudì, Vanni Camurri, Claudio Cordella, Grey Delacroix, Alexia Bianchini, Livin Derevel, Carmelo Cicero, Lucia Carpenetti.

casa editrice: ST – BOOKS

anno di edizione: 2012

prezzo: 1,49 euro

Ho detto già che sul mare di internet bisogna conoscere bit e motori di ricerca come venti e correnti, è necessario, serve a dirigersi verso le coste più misteriose. Ora, pochi lo sanno, ma esiste una caratteristica che tiene uniti tutti gli esploratori: tra mille persone riescono a riconoscersi. Portano addosso l’odore della tempesta e la tempesta li segna per sempre. Se li guardate negli occhi vedete l’alta marea e se vi accostate  a loro, come attraverso le conchiglie, sentite il rumore delle onde.

Ieri ho incontrato per la prima volta la tempesta, e ho fatto naufragio su una misteriosa isola  fatta di strani sogni e di incubi. ST-BOOKS è una realtà digitale che si occupa prevalentemente di fantasy, thriller, steampunk.

Ho afferrato il mio vecchio Kindle grigio a schermo sporco e ho ci ho caricato sopra l’antologia Tessisogni.

Racconti di fate, ma non quelle che ti mettono i soldi sotto al cuscino quando ti cade un dente, più il genere  che ti rapina e poi ti strappa i denti. Fate che distruggono il mondo degli umani e riducono in schiavitù la popolazione superstite, li ibridano ad altre specie per cancellarne la razza. Mi piace l’idea e anche la copertina.

Ma girata pagina comincia l’incubo che ti fa rimpiangere la tempesta.

È un ebook, un libro elettronico, va bene: quelli di ST-BOOKS, probabilmente, non se ne sono accorti.  Tutto è organizzato come dentro a un libro cartaceo. Nessun link diretto al sito,  nessun indice interattivo che permette di spostarsi da un racconto all’altro.

Il disagio si fa più evidente una volta iniziato a leggere il primo racconto. Fata di Latta, di Alexia Bianchini. Dopo cinque pagine di noia paralizzante vorresti passare al secondo racconto, cerchi di raggiungere l’indice ma l’indice non esiste. Allora si va avanti a forza di tasti. Avanti, avanti, avanti. Tengo il pollice in allenamento, fa bene.

Il secondo racconto, di Claudio Cordella, è il migliore dell’antologia. Ha una bella trama, troppe volte ingenua, la scrittura non è matura ma diventa a tratti visionaria, è una buona cosa: è l’unico racconto che riesco a finire.

Nel terzo racconto Lucia Carpenetti ci atterrisce con una storia banalissima: la solita ragazza che si crede diversa dalle altre, con tutto il suo teatrino psichico da adolescente pseudodisturbata, la solita amica stupida ma fedele e, guarda un po’, nella loro classe arriva un nuovo, misterioso ragazzo che che turba profondamente la protagonista. Dove l’ho già sentita questa?

Ancora una volta metto duramente alla prova il pulsante del mio povero Kindle, nel frattempo il mio dito si fa più veloce, scopro nuovi giochetti di polpastrello che mi permettono di saltare due pagine alla volta. Divento abile, me ne compiaccio.

Il fatto è che non si può mettere insieme un’antologia senza curare per niente l’aspetto narrativo. Tessisogni è una raccolta di racconti brevi che manca irrimediabilmente di attrattiva, mordente, carattere. Idee simpatiche rese nella maniera più bieca e insopportabile: una prosa piatta e compiaciuta che vi accompagna come una vecchia nonna grassa e puzzolente per tutta l’antologia. La mediocità della fanfiction è padrona assoluta di queste storie.

E quindi, nonostante la tempesta, sono fuggito di corsa dall’isola di ST BOOKS, affidandomi al mare. Il mare che a volte è traditore, ma ti costringe a stare all’erta e quindi non ti annoia mai. Sono andato via con una promessa, però. Sono pronto a ricredermi se riceverò da ST BOOKS un nuovo libro: raccolta, romanzo, novella, non importa, che sia capace di farmi cambiare idea. Stupitemi.